Sibilla Aleramo, Una donna

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Dopo la sperienza a Roma, la protagonista scopre una lettera scritta molti anni fa dalla propria madre, e le da un'importante rivelazione perché sprime il desiderio che aveva di separarsi dal marito che non l'amava e l'imposibilità di farlo per amore ai figli. Con questa lettera lei trova la forza di lasciare il figlio e il marito per trasferisi a Milano e poi inizia un'azione legale per il riconoscimento del diritto a vedere il figlio, ma la legge alla fine non l'apoggia.

Vinta dalla burocrazia e senza famiglia, lei si dedica totalmente all'impegno sociale, all'insegnamento e soprattutto, al progetto della sua vita, la scrittura del romanzo per il figlio, come testamento spirituale e come scussa per averlo abbandonato.

Personaggi

La protagonista

Questo personaggio è in realtà l'alter ego letterario di Sibilla Aleramo, e si manifesta come una donna che nel corso della sua storia lotta molto contro se stesssa e cambia costantemente le sue idee. Lei si è dovuta liberare del suo passato e della sua famiglia (anche se con molto dolore) per raggiungere l'indipendenza e la sua realizzazione personale. In principio sembra molto intelligente, ma siccome era giovane si comportava in forma ingenua, perciò comette errori gravi che provocano impatti negativi nella sua vita (per essempio la scelta del marito). Col passare del tempo, lei acquista una coscienza di se stessa e sulle condizioni delle donne della sua generazione e questo l'aiuta a rinovarsi internamente, cercando la partecipazione sociale per cambiare la mentalità chiusa e misogina della sua epoca. La protagonista rappresenta la testimonianza di una presa di coscienza di una donna qualsiasi, la quale può esistere in tutti i contesti storici e da questa opera può finalmente essere vista e ascoltata.

Il padre

In principio la protagonista lo crede una figura amorosa e prottetora, ma con il tempo si rivela la sua vera forma e si trasforma in un uomo despotico ed autoritario, incapace di empatizare con le persone che lo circondano e che fa miserabile la vita dei suoi famigliari senza provare pentimento. La protagonita si rende conto della sua indiferenza emozionale e perciò se ne allontana, ma questo fatto le causa conflitto, giachè ancora sente affeto per lui (inoltre sono molto simile in attitudine), ma non lo può perdonar e vuole scapparene subito perché il suo ricordo l'attormenta. Anche questo personaggio ha una doppia natura, sebbene è stato un fattore importante per la rovina della protagonista, è stato anche la raggione della sua salvezza, perché da lui riceve il libro che l'aiuta a cambiare di mentalità e così diventa padrona della usa vita.

La madre

Inizialmente è descritta come una donna bella, ma fragile, e dopo il momento di depressione, il suo viso inizia a perdere espressività e finisce per cadere nella pazzia, abbandonando la coscienza di se stessa e la sua felicità per siempre fino la sua morte. Questo personaggio aiuta la protagonista a riffletere sul'ruolo della donna nella famiglia e si rende conto della visione che ha la società verso la maternità, da questo cerca di cambiare per se stessa e per tutte le donne del suo paese quel'infelice destino: Ma la buona madre non deve essere, come la mia, una semplice creatura di sacrificio: deve essere una donna, una persona umana.[3]

Il marito

Lui è un uomo meschino e di mente chiusa che non acceta i suoi errori e cerca di mantenere un'apparenza di sicurezza, ma in realtà vive sempre con paura (sia dell'opinione pubblica verso la sua famiglia come del tradimento congiugale), e perciò abusa di sua mogle e l'apparta del mondo esterno. inizialmente la protagonista lo vede come un ragazzo dolce e come una forma di ribelarsi contro suo padre, poi però si accorge della sua gelosia e violenza. Siccome lei era giovane e inocente, dopo lo stupro crede di esserne innamorata e che egli sia il suo destino, ma in seguito si rende conto di non amarlo e di averlo sposato solo per conseguenti voci che sarebbero girate in paese.

Analisi del testo

I temi che si trattano nel romanzo sono quelli dell'emancipazione femminile e il riconoscimento delle donne come esseri integrali della società, che devono avere gli stessi diritti degli uomini e l'oportunità di scegliere il loro destino, sia come ammanti, madri, moglie, figlie, eccetera. Però, tutto deve cominciare dalla volontà femminile e questo non sarà possibile se le donne non si rendono conto del loro valore e della loro degnità. L'autrice spone anche l'importanza dell'educazione famigliare come lo strumento chiave per cambiare la società, perchè a volte, le donne stesse perpetuano involontariamente il maschilismo, facendo servilli alle bambine e obbligando ai bambini di reprimere i loro sentimenti per conservare una facciata di fortezza apparente.

Sebbene la lotta per i diritti della dona e la ugualianza di genere ha avuto grande successo, ancora rimangono certi stigme verso la sessualità femminile, addirittura in alcuni parti del mondo, per essempio al medio Oriente, si fomenta, a forma di leggi, l'odio verso le donne, perciò queste subiscono abusi e umiliazioni terribili che dovrebbero già essere vietate. Il trionfo delle donne verso la società non è stato ancora compiuto, dunque sarà cruciale educare le prossime generazione sul tema e così, la totale parità tra uomini e donne sarà soltanto questione di tempo.

Bibliografía

ALERAMO, Sibilla, Una Donna, Terza edizione. Firenze, R. Bemporad & Figlio, 1921, 286 pp.

ALERAMO, Sibilla, Una mujer, Traducción de Mercedes Corral. Barcelona, Circe, 1990, 296 pp.

CARRETER, Fernando Lázaro y Evaristo Correa Calderón, Cómo se comenta un texto literario, Edición revisada y ampliada. Madrid, Cátedra, 1985, 205 pp.

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